Ma non c'è niente che può togliermi ( non possiedo nulla), se non la vita.
Mi ammazzerà?
Lo fanno ogni giorno, gli uomini che non accettano di essere lasciati.
Uccidono, piuttosto che essere abbandonati. Non si spiega, ma é semplice: sono la rabbia, la frustrazione, la delusione che agiscono.
Uomini senza forza, senza carattere, senza autostima.
Averne paura é normale ( anche avere male allo stomaco, crisi d'ansia, capogiri).
Se pensi che sarai uccisa hai voglia di scappare, di urlare. Ma dove vai, a chi lo dici?
Le donne si vergognano di avere scelto e amato uomini così meschini. Si sentono responsabili e credono di meritarselo.
Per questo non parlano. Non parliamo.
Forse con l'amica, ma che può fare lei? Ha paura per noi, ma non può scegliere al posto nostro.
I genitori sono anziani, non comprendono, troppo complicato.
Un figlio di dieci anni é un bambino.
Donne che restano sole e mute.
Paralizzate dal terrore, sperano che qualcosa cambi e forse cambierà, ma in peggio.
Oppure sarà troppo tardi.
Ne ammazzano una ogni due giorni.
Non servono le denunce alla polizia, che non sa intimidire veramente.
Gli uomini che ammazzano le loro compagne non hanno più nulla da perdere: sono finiti e lo sanno.
Andando a fondo, scelgono di trascinare con sè chi ha causato (secondo loro o solo in parte) quella disperazione.
Non é amore che rivendicano, é bisogno di possedere, ma non vogliono sentirlo dire.
Ai figli non ci pensano: non hanno mai avuto la forza di fare i padri, nè il senso di responsabilità.
E poi la sofferenza si ingoia tutto. Non resta spazio per la pietà, figuriamoci per un pensiero equo.
Morti annunciate.
Restiamo qui ad aspettare di essere ammazzate, perchè non ci crediamo neppure noi di meritare qualcosa di meglio. Non più.
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