INTERVISTA PER IL BLOG COGITO ERGO...SCRIVO
http://www.bonfirraroeditore.it/blog/item/149-8-giugno-l-uscita-dell-ultimo-libro-della-giornalista-alina-rizzi-per-la-serie-cogito-ergo-scrivo-13.html#.VXBLbxQ7cNV
PELLE DI DONNA è un
libro di storie vere e documentate, da dove vengono?
Dalla cronaca soprattutto. Sono storie che ho raccolto negli
ultimi anni per le riviste a cui collaboro. Storie di donne vittime di violenza
e soprusi, da parte dei loro uomini soprattutto.
Crede sia utile
raccontare i fatti per combattere la violenza di genere?
Sì, assolutamente. Raccontare serve a condividere, a tenere
alta l’attenzione su questo enorme problema. Serve anche alle vittime per non
sentirsi sole e isolate, per trovare la strada per superare l’esperienza e il
dolore. Le donne che ho intervistato ce l’hanno fatta: sono state forti e
coraggiose, si sono ribellate, hanno salvato la propria dignità oltre che la
propria vita.
Nel libro racconta
anche storie di donne straniere: per esempio della pratica dell’infibulazione e
del racket della prostituzione nigeriana.
E’ vero, perché il problema dei soprusi sulle donne è
trasversale, coinvolge il nord e il sud del mondo, religioni e culture diverse.
Nessuno deve sentirsi estraneo al problema. Viviamo in una società patriarcale,
che solo in anni recenti, con fatica e grazie al lavoro di tante donne, è stata
messa in discussione. Non possiamo assolutamente tornare indietro. E per farlo
occorre fare fronte comune.
Il racconto
intitolato “Lapidata” è la storia di un femminicidio. Non teme che il libro sia
troppo “duro”?
I miei racconti non possono essere certo più duri della realtà. E alla
realtà, in questi casi, non ci si deve sottrarre. Non ho scritto un libro
rilassante, è evidente, ma non ho neppure cercato di enfatizzare queste storie.
Mi sono attenuta ai fatti, cercando di dare voce anche ai pensieri e alle
emozioni delle protagoniste, e credo di esserci riuscita, perché rileggendo i
racconti prima che venissero pubblicati,
si sono completamente ritrovate. E’ stato uno scambio profondo e
intenso, del quale sono molto grata ad ognuna di loro: hanno voluto condividere
con me momenti fondamentali delle loro vite e, con molta generosità, hanno offerto
la propria esperienza ad ogni lettrice.
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